Sicilia: la provincia di Trapani

Natura e storia antica

Sicilia | 140 km | 3 giorni

Alcamo / Segesta / Castellammare del Golfo / Scopello / San Vito lo Capo / Erice / Trapani
Sicilia: la provincia di Trapani



Descrizione dell'itinerario

Sicilia
140 km
3 giorni

Il tour si sviluppa nella provincia di Trapani, una piccola porzione di questa grande isola impregnata di storia e ricca di interessanti aneddoti, nonché impreziosita da alcune delle più belle spiagge d’Italia. Si parte quindi da Alcamo per dirigersi verso una perla dello stile dorico: il tempio di Segesta. La moto conduce come una macchina del tempo verso un’epoca lontana e molto suggestiva. Al termine della visita si riprende la SP 2 per lasciare le aree di macchia mediterranea e raggiungere il mare a Castellammare del Golfo. Dall’antico porto siculo si risale ancora la costa verso nord in direzione Scopello, dove la strada conduce alla riserva naturale dello Zingaro che offre scorci incantevoli. Le moto si fermano e lo sguardo spazia verso il mare con un colpo d’occhio impareggiabile. Una volta risaliti in sella si riprende a ritroso la SP 63, addentrandosi tramite la SS 187 e successivamente la SP 16 in direzione di San Vito Lo Capo, posto sulla punta estrema del promontorio e affacciato su una delle spiagge più belle dell’isola. Si torna quindi indietro lungo la via precedentemente percorsa, per proseguire in direzione ovest verso la spiaggia di Rio Forgia ed Erice, borgo medievale posto sulla sommità di un rilievo. La strada per arrivare al borgo è uno spettacolo di curve che si arrampicano sui pendii della collina, da gustare una dopo l’altra senza fretta ma assecondando il nastro di asfalto con tranquillità e osservando il panorama spettacolare che si apre tutto attorno. Superato il borgo, si fa rotta verso il capoluogo di provincia, Trapani, che attende le due ruote con il suo carico di storia e di bellezze naturali che sorprendono ad ogni angolo.  

I Consigli di Mototurismo

Mesi consigliati
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Dove mangiare
L'Agorà di Segesta

Contrada Barbaro, 91013 Calatafimi-Segesta (TP)

Ristorante Rais

Via Principe Tommaso 8, 91010 San Vito lo Capo (TP)

Osteria La Bettolaccia

Via Generale Enrico Fardella 25, 91100 Trapani (TP)

Strutture ricettive
Hotel Cala Marina

Via Don L. Zangara 1, 91014 Castellamare del Golfo (TP)

Residence Villaggio Petruso

Contrada Sicciarotta, 90041 Balestrate (TP)

Hotel Elimo

Via Vittorio Emanuele 75, 91016 Erice (TP)

Da non perdere
Scopello / San Vito lo Capo / Trapani
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Dettaglio delle tappe

Alcamo
Località: Alcamo | Distanza dalla tappa precedente: 0 km

È adagiata nella zona nord-occidentale della regione, ai piedi del monte Bonifato. Ospita il castello dei conti di Modica dalla stravagante pianta romboidale, edificato tra il XIV e il XV secolo. Rappresenta il cuore del borgo poiché è proprio attorno ad esso che si è sviluppato il primo nucleo abitativo. A pochi chilometri dal centro, invece, sul culmine di un colle, si eleva solitario il castello di Calatubo, del quale si apprezzano, più che le sue rovine, gli scenari mozzafiato che guardano verso il mar Tirreno, tra infinite distese di fertili terre per lo più adibite alla viticoltura.

Segesta
Località: Segesta | Distanza dalla tappa precedente: 17 km

Antica città sorta ben dodici secoli prima di Cristo. Qui, secondo la mitologia greca, gli Elimi, un misterioso popolo guidato da Elimo, figlio illegittimo di Anchise che seguì Enea nel suo viaggio, fondarono questo straordinario centro in parte sopravvissuto sino ai giorni nostri, nonostante la devastazione compiuta per mano dei Vandali e dei Saraceni. Il tempio in stile dorico giganteggia nella valle che lo ospita e sorprende per la sua interezza, tanto che il tempo pare averlo abbellito anziché deteriorato. Salendo per il monte Barbaro, che si innalza dietro l’edificio votivo, si scovano alcune rovine di questa arcaica civiltà, tra cui un magnifico teatro realizzato nel periodo di maggior splendore, ma anche resti di opere edificate dalle popolazioni successive, tra cui un’agorà romana, una moschea musulmana e un castello medievale. 

Castellammare del Golfo
Località: Castellammare del Golfo | Distanza dalla tappa precedente: 17 km

La città anticamente fungeva da emporio marittimo e da attracco delle navi degli Elimi e delle popolazioni che successivamente lì si stabilirono. Ancora oggi la zona più fascinosa è rappresentata dal porto, romantico e con tante piccole imbarcazioni destinate alla pesca locale, nonché dominato dal suggestivo castello aragonese edificato a ridosso della costa, quasi a voler chiudere l’insenatura dell’imbarcadero. Il centro, chiamato durante la dominazione araba “Al Madarig” (gli scalini), evidenzia la posizione della città in discesa verso il porto: stradine, scalinate e alcune grandi arterie confluiscono lungo il mare, da sempre principale risorsa dell’area.

Scopello
Località: Scopello | Distanza dalla tappa precedente: 12 km

Lo sguardo sul mare resta incantato alla vista di alcuni faraglioni ricoperti di vegetazione mediterranea che fuoriescono alteri e solenni dal mare quasi a voler proteggere l’acqua limpida che dolcemente si infrange contro il costone. Questo delizioso quadro è completato dalla presenza di due torri, una a prosieguo di uno spuntone di roccia, l’altra al margine del promontorio pietroso, che sottolineano l’importanza del controllo del mare. È in questo piccolo borgo che si aprono le porte della Riserva Naturale dello Zingaro, dove abbandoniamo per mezza giornata le moto così da poter visitare un luogo incontaminato, immerso in uno scenario davvero paradisiaco.

San Vito lo Capo
Località: San Vito lo Capo | Distanza dalla tappa precedente: 43 km

La cittadina è posizionata sulla punta più estrema della penisola del golfo di Castellammare e vanta la più bella spiaggia della Sicilia. Il suo borgo peschereccio si è sviluppato attorno al santuario di san Vito martire, racchiuso all’interno di una massiccia fortezza atta a proteggere l’edificio religioso. Le tante grotte e caverne presenti poco fuori l’abitato conservano pitture, graffiti e incisioni risalenti all’epoca preistorica, segno che quest’area era già apprezzata nel corso del Neolitico.

Erice
Località: Erice | Distanza dalla tappa precedente: 37 km

Borgo medievale posizionato sulla cima dell’omonimo monte. È sempre stato un luogo di culto e venerazione, tanto che secondo la leggenda pare sia stato proprio Erice, figlio di Venere, dea della fecondità e protettrice dei naviganti, a fondare la città. Ha un fascino strepitoso, sia per le ciclopiche mura a pianta triangolare poste a sua protezione, sia per i raccolti viottoli acciottolati che permettono di esplorarla a fondo. Il giardino del Balio, esteso dove sorgeva l’antica acropoli, ospita il maestoso castello e la torretta Pepoli, mentre poco più sotto si erge il castello di Venere del XII secolo, che conserva i resti del primordiale tempio. Molto importante è la chiesa matrice del 1314, assai suggestiva grazie al suo peculiare campanile con funzione di torre vedetta e alle pareti in pietra che richiamano uno stile umile e sobrio, ma decisamente incantevole e ben assettato col resto dell’abitato. Questa cittadina gode di un panorama capace di emozionare, che consente di ammirare il limpido mare punteggiato dalle Egadi, nonché i vari monti e le pianure all’interno.

Trapani
Località: Trapani | Distanza dalla tappa precedente: 11 km

Trapani era l’antica Drepanon, ovvero “la falce”, così chiamata dai greci per la peculiare fisionomia del territorio con questa particolare forma. La vita di questa città è naturalmente legata al mare: la pesca, per secoli, ha avuto un ruolo di prim'ordine tra tutte le attività, specialmente in riferimento alle tonnare, un metodo di cattura del tonno appreso dai Fenici. Irrinunciabile è quindi una visita approfondita della città, che conserva un patrimonio storico-culturale molto ampio: Trapani è stata plasmata e modellata dal passaggio di diversi popoli data la sua posizione costiera ottimale. Ma a livello paesaggistico è la Riserva Naturale Orientata delle saline di Trapani e Paceco a rappresentare un vero e proprio spettacolo della natura da non perdere. L’intera area è oggi gestita dal WWF, che mira a proteggere questo angolo celestiale, meta di uccelli migratori che fanno rotta da e verso il Nord Africa, nonché habitat ideale per alcune piante e fiori locali. Anche il sale viene ancora prodotto con il sistema artigianale, ovvero attraverso il metodo della coltivazione che prevede l’irrorazione delle vasche in inverno e la loro naturale essiccazione nel corso della bella stagione grazie al sole e al vento. La presenza di antichi mulini che regolano l’acqua tra i canali delle saline dona un ulteriore tocco di magia a questo incantevole luogo, che assume colorazioni ancor più suggestive all’alba o al calar del giorno.




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