Natura e poesia

La piccola repubblica posta nel cuore della penisola italiana offre un centro storico molto interessante: qui si respira un’aria medievale alle pendici del Monte Titano. Si parte da piazza della Libertà, vero cuore dello Stato, su cui si affaccia il palazzo Pubblico, sede del municipio locale. Poco distante la basilica, importante luogo di culto, dove sono custodite le reliquie del santo Martino. Il centro è dotato di un significativo sistema museale, con diverse strutture dedicate alla storia e all’arte locale, ma vi è anche un singolare museo delle curiosità dove si trovano oggetti bizzarri e da guinness dei primati. 

Un borgo incantevole incastonato in un panorama unico: questo in poche parole è San Leo, luogo di storia antichissima che oggi conserva ancora il centro medievale con edifici romanici, pieve, cattedrale e torre campanaria, mentre i differenti palazzi residenziali hanno subito numerose modifiche soprattutto in epoca rinascimentale. L’abitato storico si estende intorno alle chiese che si affacciano sulla piazza centrale, intitolata a Dante Alighieri, ed è composto da numerosi edifici: il palazzo Mediceo, la residenza dei Conti Severini-Nardini, il palazzo Della Rovere, la chiesa della Madonna di Loreto e le varie abitazioni costruite fra il XIV e il XIX secolo. Da non perdere sono anche il duomo e il punto panoramico non lontano da questo, dal quale si gode di una vista mozzafiato sulle vallate sottostanti. 

Situata lungo la strada dei calanchi, la chiesa vede un abside romanico del 1409 e conserva al suo interno arredi, pitture ed un organo del XV Sec. Una struttura semplice e particolare, immersa in un contesto davvero suggestivo. L’edificio si trova nel comune di Maiolo, in provincia di Rimini. 

L’edificio religioso è collocato nel Comune di Montecopiolo all’interno del Parco Sasso Simone e Simoncello alle pendici del Monte Carpegna. Edificato su un antico eremo di santa Maria della Cella datato Milleduecento, viene rimaneggiato nelle epoche successive senza mai perdere il proprio fascino e la devozione che spinge i molti pellegrini a raggiungerlo. 

Nei pressi di Ponte Conca, l’omonimo fiume genera alcune suggestive cascatelle, dove la maggiore è alta circa una decina di metri. Queste sono raggiungibili attraverso una breve passeggiata. Anche qui ci si trova nel cuore di una natura selvaggia ed incontaminata che offre al visitatore uno spettacolo unico. 

Il borgo di Pennabilli è legato indissolubilmente a Tonino Guerra, poeta, scrittore e sceneggiatore nato nel 1920 e scomparso nel 2012. Qui si trova il museo a lui dedicato, che offre la possibilità unica di vedere il mondo fantastico e magico di questo artista poliedrico, con i suoi oggetti, i mobili, le sculture, i disegni e tanto altro. Sempre da un’idea di Guerra arriva l’orto dei frutti dimenticati, un angolo inteso come "...un museo dei sapori utili a farci toccare il passato...", sorto su un terreno abbandonato da anni. Si tratta di una raccolta di alberi da frutto della zona appenninica, tutti alberi che andavano scomparendo, in quanto non più coltivati per i più disparati motivi, che vivono oggi grazie all’idea del poeta. Oltre ai luoghi dedicati a Tonino Guerra, sono da vedere il santuario della Madonna delle Grazie ed il Museo del Montefeltro, che conserva opere antiche locali che consentono di effettuare un viaggio nel tempo in questo unico territorio. 

Intorno alla torre di Bascio troviamo un’installazione all'aperto: sono le sculture del "giardino pietrificato" ideato da Tonino Guerra. Tutto attorno il paesaggio è decisamente affascinante, la dolcezza di queste colline stupisce il viaggiatore che si perde nella contemplazione. L’antica torre del castello svetta sul territorio circostante, mostrando tutta la potenza delle famiglie nobili che si sono succedute nel controllo del Montefeltro. 

Poco distante da Bascio, superata una grande radura, si trova il villaggio di San Gianni Sestino, un angolo incantevole nel cuore di una valle stupenda. Sembra di essere fuori dal mondo, in un luogo di quiete e di riposo. 

Per raggiungere le sorgenti del fiume più importante che bagna la capitale, occorre salire sul Monte Fumaiolo, cima dell'Appennino tosco-romagnolo tra Emilia Romagna e Toscana. Ad una quota di 1.268 metri è situato il punto esatto in cui sgorga la prima acqua del fiume. Nel Comune delle Balze in provincia di Forlì e Cesena, sono raggiungibili poi le cascate del Tevere, attraverso un sentiero immerso in una stupenda faggeta, poco distanti dalla sorgente. Si tratta di un ambiente tranquillo, di grande interesse naturalistico, che merita senz'altro una visita da parte degli amanti della natura. Il percorso non è impegnativo e dura circa una decina di minuti su tracciato piuttosto semplice.